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  • Cultura pedagogica

La documentazione, solido ponte tra nido e famiglia

In questo articolo approfondiamo come la documentazione sia uno strumento prezioso per stabilire una connessione profonda tra casa e nido.

 

Il tempo trascorso al nido d’infanzia rappresenta infatti un’esperienza fondamentale nella vita di ogni bambino, ma anche per le famiglie è un momento di transizione molto significativo e spesso la prima vera occasione di distacco dai figli.

 

Affinché questo passaggio avvenga in modo armonioso e proficuo, la documentazione gioca un ruolo essenziale perché permette di stabilire una connessione profonda tra le educatrici e le famiglie, costituendo un solido ponte tra casa e servizio educativo.

 

Si tratta di un percorso bidirezionale che richiede impegno, comprensione e apertura da entrambe le parti. Ma quando questo ponte è robusto, i bambini possono attraversarlo con fiducia, beneficiando di un ambiente educativo che riflette la collaborazione condivisa: le educatrici portano con sé la ricchezza delle conoscenze pedagogiche, le famiglie offrono l’intima conoscenza del bambino come individuo.

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La scrittura per comunicare meglio

La condivisione di esperienze che i bambini fanno è alla base del rapporto, così come la partecipazione attiva dei genitori alla vita del servizio: coinvolgere attivamente le famiglie nell’esperienza educativa dei loro bambini crea infatti un senso di responsabilità e connessione più profonda.

A tale proposito, un mezzo efficace e significativo per restituire il brulicare della vita quotidiana al nido è rappresentato dalla scrittura. Essa è il cardine della comunicazione tra casa e servizio educativo (basti pensare al diario giornaliero scritto dalle educatrici) ma rappresenta anche una pratica molto arricchente, che per questo è necessario e bene estendere anche ai genitori.

 

La pratica della scrittura all’inizio non è certamente semplice, poiché rappresenta un esercizio che si acquisisce nel tempo, ma al contempo risulta fondamentale e di grande ricchezza, in quanto porta l’adulto a fermarsi e a riflettere sul percorso che sta costruendo insieme al suo bambino. La riflessione e la successiva rielaborazione attraverso la scrittura sostiene il pensiero del genitore, aiutandolo a prendere maggiore consapevolezza delle conquiste del bambino e del percorso che sta facendo, a comunicare le proprie speranze, i propri desideri, a esprimere attraverso le parole sentimenti come amore e fiducia. La scrittura è di grande supporto anche per abbattere i muri emotivi, portando così l’adulto a scrivere le emozioni che lo appesantiscono, come fatiche, ansie e preoccupazioni.

 

In quest’ottica, durante e dopo il tempo dell’ambientamento, viene offerta alle famiglie l’opportunità di rielaborare il percorso fatto fino a quel momento, attraverso la scrittura di pensieri, emozioni e desideri riguardanti sia il bambino che il genitore stesso nel nuovo contesto. Questi pensieri, scritti nero su bianco, potranno essere condivisi dal genitore e appesi su un pannello dedicato che documenterà e valorizzerà i preziosi intrecci di storie e vissuti emotivi.

Il diario, strumento bidirezionale

Nel diario del bambino e della bambina il contributo delle famiglie risulta non solo prezioso ma decisivo. Il diario documenta la storia unica e personale dal momento in cui entra nel servizio educativo, è il frutto del lavoro di osservazione e documentazione delle educatrici e una storia che viene arricchita dalla famiglia, che integra il materiale raccolto dal nido con quello di casa, per saldare questi due mondi in un progetto comune.

 

Le famiglie durante l’anno educativo (nelle vacanze di Natale, Pasqua, estive o in altri periodi particolari come, ad esempio, un viaggio) sono invitate ad arricchire e impreziosire il diario con foto di esperienze significative fatte di gesti, di momenti, di segni e di parole vissuti insieme ai loro figli. È uno strumento che i bambini amano rivedere, da soli o in compagnia, e che spesso utilizzano come supporto per ripercorrere, rivivere e interiorizzare le esperienze vissute al nido e in famiglia.

Diario Roncafort quadrato

Il libretto degli affetti

Un altro importante strumento è il libretto della famiglia (o degli affetti), un piccolo album realizzato dai genitori, ricco di foto di persone, animali o esperienze care ai bambini, che permette loro di portare un pezzetto della vita familiare all’interno del contesto educativo. Il bambino può infatti riconoscersi nelle fotografie e riconoscere le persone care, può utilizzarlo come consolazione nei momenti di difficoltà e può raccontare ai compagni la propria famiglia.

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L’aiuto della tecnologia

Non solo la scrittura ma anche l’utilizzo di strumenti digitali può certamente arricchire la documentazione, ad esempio fornendo ai genitori il tablet del nido da utilizzare nel fine settimana per scattare foto o video di momenti speciali da condividere successivamente con i compagni e le educatrici.

Documentare per crescere insieme

La documentazione delle famiglie per il nido d’infanzia emerge come un elemento cruciale nel garantire un ambiente educativo accogliente e ricco per tutti.

 

La trasparenza e la comunicazione aperta, promosse dalla documentazione, facilitano una relazione attiva tra educatori e famiglie, consentendo una crescita armoniosa per i bambini.

 

Questo processo crea un senso di comunità e collaborazione che è fondamentale per la creazione di quel solido ponte affettivo che lega nido e famiglie

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