L’economia che contrattualizza la fiducia sa curare?
L’economia inizia a sottoporre a giudizio morale l’inefficienza, generando la cultura dello scarto. Chi lavora raggiungendo gli obiettivi calati dall’alto viene premiato per merito; chi, nel proprio ciclo di vita, vive un momento di rallentamento viene escluso dal circuito dei migliori. I conflitti che nascono chiamano fior fior di consulenti a ricucire una fiducia che si è ferita, ma talvolta inutilmente perché la relazione è il bene fragile che si è rotto e non è il contratto a poterlo riparare.
La cura dei luoghi come rete di relazioni è un dovere di tutti
Il dovere della cura degli ambienti relazionali spetta alle persone che partecipano alla relazione. In economia prende il nome di “bene relazionale” e il bene è la relazione stessa. È un bene strategico e decisivo per la qualità del servizio in cui è reso e per il raggiungimento degli obiettivi. Ma è un bene fragile, perché le relazioni soffrono di una vulnerabilità data dal rischio che l’altro non risponda alla mia richiesta di entrare in relazione, negando un incontro profondo e trasformativo tra le identità.