L’orto e i saperi della terra
In autunno, i nonni guidano educatrici, bambini e bambine nel lavoro dell’orto: insieme seminano, raccolgono le ultime verdure di stagione, coprono il terreno in vista dell’inverno.
Non è solo un’attività manuale: è la trasmissione di un sapere che spesso appartiene a loro e nemmeno le educatrici potrebbero trasmettere ai bambini. La comunità del nido impara nuove tecniche per prendersi cura della natura, rispettare i cicli del tempo, capire che anche ciò che non si vede subito crescerà e porterà frutto tra qualche mese.
Laboratori creativi e manualità condivisa
I nonni sono spesso esperti del “fare con le mani”: costruiscono trottole, bambole di stoffa, piccoli giochi con materiali naturali o di recupero. I bambini li osservano, imitano i gesti, inventano nuove possibilità. In queste esperienze non conta tanto il prodotto finale, ma il tempo condiviso e il valore di una manualità che unisce passato e presente.
Storie narrate e ricordi tramandati
Un altro momento prezioso è quello delle letture: i nonni portano libri, ma soprattutto raccontano storie della loro infanzia, giochi in strada, filastrocche che rischierebbero di perdersi. Le parole diventano ponti tra generazioni e, per i bambini, ascoltare la voce di un nonno è come entrare in un tempo che non hanno mai vissuto ma che li riguarda da vicino.
Merende che profumano di casa
Il cibo è un altro linguaggio che accomuna. A ottobre non mancano le merende con i nonni: pane e marmellata, castagne, torte di mele o biscotti preparati insieme. Mangiare attorno a un tavolo o nel guardino significa condividere, scambiarsi ricette, scoprire tradizioni. Ogni piatto porta con sé una storia di famiglia che diventa patrimonio collettivo.